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Archivio storico FMA in Piemontetorna su

Una serie di eventi programmati per l’inaugurazione dell’Archivio storico delle FMA ha attirato l’attenzione di cittadini, autorità civili ed ecclesiastiche, famiglie, media.

 

Il programma delle tre giornate, dal 20 al 22 ottobre 2017, era denso. Gli eventi hanno avuto come sede di realizzazione l’Istituto «Nostra Signora delle Grazie» di Nizza Monferrato (AT.

Sr. Paola Cuccioli, responsabile dell’Archivio storico, ha coinvolto vari soggetti ecclesiali e responsabili dell’amministrazione locale, per sensibilizzare al valore storico e pastorale della documentazione conservata in sede e ha realizzato, il 21 ottobre, in collaborazione tra l’Archivio Storico Ispettoriale Piemontese delle FMA e il Centro Studi Figlie di Maria Ausiliatrice della Facoltà «Auxilium», un Convegno di Studio su Archivi di santità.

In apertura, sr. Piera Cavaglià, Segretaria generale dell’Istituto delle FMA, ha porto il saluto della Superiora generale, e Vice Gran Cancelliere della Facoltà, Madre Yvonne Reungoat, con efficaci richiami all’importanza della memoria collettiva per non scadere nel presentismo, e di conseguenza, sulla necessità di aver cura degli archivi. In seguito, sr. Paola Cuccioli, incaricata da alcuni anni dell’ordinamento, continuando il lavoro di chi l‘aveva preceduta, ha illustrato a larghe linee il contenuto dell’archivio storico piemontese e le sue potenzialità di ricerca. Esso somma i fondi degli archivi delle nove province religiose piemontesi delle FMA susseguitesi nel tempo, cresciute e poi unificate progressivamente, dalle origini fino al 2003. Ha fatto inoltre presente come siano contenuti non solo documenti delle case della regione Piemonte, ma anche di alcune altre, ad esempio liguri e lombarde, che in alcuni periodi appartenevano a ispettorie pimontesi. Inoltre, riguardo a Nizza, pur avendo trasferito a Roma il materiale relativo al Consiglio generale, custodisce alcune carte e oggetti propri della Casa Madre dell’Istituto.

Don Gianluca Popolla,responsabile della Commissione regionale per i beni artistici culturali, su incarico dell'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto della CEI, ha indicato i progetti e il programma messo a disposizione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per favorire l’ordinamento e la consultabilità degli archivi diocesani e religiosi che aderiscono al Progetto CEI-ar.

Entrando nel vivo del tema del convegno, Padre Vincenzo Criscuolo, OFM Cap., Relatore Generale della Congregazione per le Cause dei Santi, ha presentato il tema Archivi e santità, con un excursus storico sulla prassi della canonizzazione nella Chiesa cattolica. In linea con lo sviluppo della scienza storica, ha attirato l’attenzione sulle attuali disposizioni pontificie che riconoscono la necessità di documentare un vissuto virtuoso non solo con i testimoni diretti, ma anche con tutta la documentazione possibile, senza distinguere cause recenti e cause storiche, come si faceva in precedenza.

In seguito, la Prof.ssa Grazia Loparco, Consultore storico delle Cause dei Santi, Coordinatrice del Centro Studi FMA e Docente di Storia della Chiesa alla Facoltà «Auxilium», ha riferito su Archivi e santità salesiana, esplicitando la connotazione specifica della ricerca, mettendo in evidenza quali e dove cercare i dati biografici, le prove relative alla missione educativa, secondo i compiti svolti dalle FMA.La Prof.ssa Sylwia Ciezkowska, Vice Postulatrice dell’Istituto delle FMA e Docente presso la stessa Facoltà, ha presentatola figura di Sr. Teresa Valsé Pantellini, FMA Venerabile, nei dati biografici e per la storia della Causa.

Lia Lafronte, Postulatrice, ha poi parlato dei coniugi Rosa Franzi e Giovanni Gheddo, di cui è in corso la Causa di beatificazione, ponendo in luce alcune caratteristiche e la difficoltà di reperire i documenti. La documentazione su queste figure ha a che fare con gli archivi delle FMA, in quanto Rosa Franzi è stata allieva e convittrice a Casale Monferrato ai primi del Novecento. Tutto questo attesta in modo tangibile l’importanza di conservare la memoria sia delle figure di spicco, sia di quelle che si sono spese nella quotidiana attività educativa salesiana senza attirare particolarmente l’attenzione, eppure concorrendo alla realizzazione della missione. Si constata che il vivere in modo straordinario l’ordinario si traduce a livello archivistico nella capacità di trovare le sfumature non tanto nel cosa è stato fatto da una religiosa, ma nel come.

Il Convegno ha inteso indicare un patrimonio documentario che non riguarda solo le FMA, avendo piuttosto un raggio di proiezione ampio. Difatti, in quanto educatrici delle ragazze e bambine delle fasce medie e popolari, l’archivio offre uno spaccato della vita del Piemonte, di istituzioni educative ed assistenziali femminili, dell’associazionismo, del teatro educativo, del lavoro delle donne. Al contempo, la Scuola Normale di Nizza Monferrato fu la seconda pareggiata in Italia nel 1900 e poi si trasformò in Istituto Magistrale che formò molte insegnanti ed educatrici a contatto con figure di alto profilo spirituale. Esse educarono generazioni di allieve sia in Piemonte, sia all’estero, dal momento che molte FMA furono inviate come missionarie in ogni parte del mondo.

 

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