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Alla radice della spiritualità missionariatorna su

Sarà la prof.ssa Piera Cavaglià, docente emerita presso la Facoltà, ad intervenire al secondo appuntamento dei “Giovedì Salesiani all’Auxilium”, organizzati dal Centro Studi sulle Figlie di Mari Ausiliatrice (FMA) in collaborazione con l’Ambito per le Missioni dell’Istituto FMA, nell’ambito del programma di eventi per il 150* delle missioni (2024-2027).

Il tema su cui interviene la prof.ssa Piera Cavaglià ha come titolo: “Don Bosco e Madre Mazzarello: alla radice della spiritualità missionaria salesiana”.

 

L’Istituto delle FMA sorge nel periodo in cui san Giovanni Bosco matura i suoi progetti missionari. Il suo primo sogno missionario relativo alla Patagonia è infatti datato 1872. Il Fondatore della Congregazione salesiana e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, fin dai primi anni, considerava l’Istituto FMA aperto ai confini del mondo e lo ribadì anche confermando di suo pugno la rielezione a Superiora generale di madre Maria D. Mazzarello nel 1880. Così annotò il verbale di quell’evento: «Prego Dio che in tutte infonda lo spirito di carità e di fervore, affinché questa nostra umile Congregazione cresca in numero, si dilati in altri e poi altri remoti paesi della terra».

 

Di questo spirito missionario vibrava anche santa Maria D. Mazzarello, cofondatrice insieme a san Giovanni Bosco dell’Istituto delle FMA. Le fonti storiche affermano che la prima Superiora generale: «Arde di zelo per la propagazione della fede in terre lontane, dove Dio non è conosciuto e non è amato: vuole che le sue figlie ardano dello stesso fuoco e si rendano sollecitamente capaci di lavorare a quest’opera».

Per questo la prima comunità delle FMA, aperta a Mornese nel 1872, si può considerare a buon diritto casa di formazione missionaria.

L’Istituto, infatti, non si rivolge alle missioni ad gentes nella sua raggiunta maturità, quasi per un’estensione delle proprie opere - come è avvenuto per altri Istituti religiosi e per la stessa Congregazione Salesiana - ma fin dall’inizio ha una specifica impronta missionaria.  Tale impronta alimenta il coraggio, le scelte, lo stile di vita, il clima delle comunità e delle opere educative e si concretizza, a cinque anni dalla fondazione in partenze di giovani suore per l’Uruguay nel 1877 e, due anni dopo, per l’Argentina.

 

Non disponiamo di una riflessione sistematica sulla fisionomia spirituale della FMA e con l’ottica specifica della missionarietà. Tuttavia, sulla base delle fonti documentarie e narrative a disposizione, si possono enucleare valori comuni, scelte condivise, elementi caratteristici di un’identità qualificata come educativo-missionaria.

Questa infatti si costruisce e si elabora in un tessuto di relazioni con Dio, con i destinatari della missione, nella comunità di appartenenza e nello svolgere uno specifico compito in un particolare contesto sociale ed ecclesiale.

Si tratta di una spiritualità dai tratti non intimistici e autoreferenziali, ma espressione concreta del titolo “Figlie di Maria Ausiliatrice”, sintesi di una visione carismatica, di un progetto, di un’ispirazione: essere “aiuto” attivo e sollecito soprattutto di bambini/e, adolescenti e giovani donne nel loro cammino di maturazione umana e cristiana.


Giovedì Salesiani/2: 5 dicembre 2024

Diretta streaming 5 dicembre 2024
Programma "Giovedì Salesiani" 2024-2025
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