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L'Auxilium è per la pacetorna su

In queste settimane continuiamo a seguire insieme con trepidazione gli eventi della guerra in Ucraina.

Come Comunità accademica esprimiamo la nostra vicinanza, solidarietà, partecipazione in diversi modi e con alcune iniziative.

 

Capire per costruire la pace

 

Continuano le proposte per approfondire, come Comunità accademica, il momento storico che stiamo vivendo.

Venerdì 1° aprile 2022, dalle 20.30 alle 21.30, il prof. Agostino Giovagnoli, docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica del «Sacro Cuore» di Milano, offre una riflessione sul tema: «Una lotta tra fratelli. Alla radice di una guerra crudele e insensata».

Il suo intervento approfondisce le cause del conflitto in Ucraina e orienta ad acquisire chiavi di lettura critica anche sugli scenari che si presenteranno dopo questa guerra che sta sconvolgendo gli assetti precedenti.

L’invito a partecipare attraverso la Piattaforma Zoom è esteso, oltre agli studenti e studentesse e ai docenti della Facoltà, a tutti coloro che desiderano cercare di capire, riflettere sui fatti che accadono con un pensiero critico e propositivo.

 

 

Educarci ai media per educarci alla pace

Dopo l’incontro vissuto il 7 marzo, lunedì 21 marzo 2022, dalle 20.30 alle 21.30, in collegamento online su Cisco Webex Meetings, il prof. Massimiliano Padula, docente di Sociologia dell’organizzazione nella Facoltà, offre un momento di riflessione sul tema: «Educarci ai media per educarci alla pace».

L’incontro verte sul conflitto in atto a partire dalla prospettiva comunicativa, così centrale: immagini, filmati, notizie, parole, informazioni, messaggi… come districarci nei labirinti dell'informazione e disinformazione, nel tempo della convergenza informativa dove i diversi scermi si fondono e le varie fonti sono sempre meno identificabili? Quali meccanismi di difesa attivare per contrastare e difenderci dall’uso distorto in termini di percezione e di diffusione dei temi?

Quanto sta accadendo interroga come adulti, educatori ed educatrici, e apre a responsabilità: come educarci alla pace, come coltivare la pace da “artigiani”, “dal basso”, come dice Papa Francesco, in “questo” mondo e in “questo” tempo dove la connessione è condizione costitutiva delle nostre vite collettive?

L’invito a partecipare è esteso alle famiglie, a tutti coloro che desiderano cercare di capire, riflettere sui fatti che accadono con un pensiero critico e propositivo.

 

 

La Preside scrive alla Comunità accademica

«Carissime/i docenti, studentesse e studenti, personale amministrativo e di servizio, nella celebrazione della 35° giornata della Facoltà vi raggiungo per un saluto affettuoso.

Come durante la dura prova della pandemia la nostra comunità accademica ha saputo stringersi attorno a tutte le persone provate dalla malattia e dai lutti, così anche oggi, di fronte al conflitto Russo-Ucraino, che sta colpendo il cuore dell’Europa, vogliamo far sentire la nostra voce. Siamo contro tutte le guerre che insanguinano il mondo, deploriamo ogni forma di violenza e imploriamo la pace per tutti.

In silenzio raccolto e partecipe, ieri abbiamo ascoltato le testimonianze delle nostre sorelle impegnate nel soccorso ai profughi e nell’accoglienza dei connazionali in fuga dalle bombe. Abbiamo pregato per loro e con loro, intercedendo per i nostri fratelli e sorelle davanti al Dio della pace e della riconciliazione.

La nostra Facoltà sin dalle origini, è impegnata nell’elaborazione di un pensiero femminile che trova nella promozione della cultura della vita, della pace e della speranza il suo centro propulsore, per questo, siamo in prima linea nel dare il nostro contributo significativo alla costruzione di una civiltà dell’amore dove tacciano le armi e fiorisca la fraternità e la giustizia.

Lo vogliamo fare con la nostra testimonianza e la nostra vita, con il nostro impegno di docenza, di studio e di ricerca, tutti e tutte impegnati con ruoli e compiti diversi, nella missione culturale della Facoltà «Auxilium», che mette al centro l’educazione come strumento privilegiato per la creazione di una coscienza di pace nelle nuove generazioni.

Ci riconosciamo nella lettura della storia del Magnificat di Maria, dove i potenti e i superbi vengono rovesciati dai costruttori di pace, dai miti e dagli assetati di giustizia e a Lei Regina della pace, chiediamo di intercedere così come tante volte ha fatto nel corso di altri conflitti e tragedie che hanno insanguinato la storia umana».

La Preside, prof.ssa Piera Ruffinatto

 

 

Studiare da "costruttori di pace"

«Vogliamo dire la nostra parola: siamo contro la guerra, anzi contro tutte le guerre, perché tra noi ci sono studenti e studentesse che vengono da paesi che vivono conflitti dimenticati, che spesso non balzano all’onore delle cronache».

Si apre così, con il saluto della Preside, prof.ssa Piera Ruffinato, il tempo di riflessione sulla drammatica situazione del conflitto tra Ucraina e Russia, che la Pastorale Universitaria della Facoltà ha proposto agli studenti e studentesse nella mattinata di lunedì 7 marzo 2022.

La terza ora di lezione è “sostituita” dall’ascolto delle testimonianze di due religiose ucraine, impegnate nel soccorso ai profughi e nell’accoglienza dei connazionali in fuga dalle bombe.

Il silenzio è palpabile, mentre si snoda il racconto del dolore e della sofferenza personale e del loro popolo in questi giorni di conflitto: storie di giovani donne, mamme e nonne, bambini e ragazzi; di sogni e progetti infranti, spezzati e spazzati via dalla violenza; di interrogativi per la sopravvivenza, la resistenza e la resilienza. Le loro parole dicono tutto lo smarrimento e l’incertezza, lo sconvolgimento di un’intera nazione che, nel giro di un giorno, si è ritrovata nel mirino di logiche di superpotenza e di sopraffazione. Danno voce anche alla nostra incredulità: la guerra al centro dell’Europa.

Il loro intervento si fa “grazie” per quanto si sta facendo per accogliere e consolare il dolore di chi lascia la propria terra e approda nei vari paesi di Europa; ma anche per chi invia contributi di denaro o altri generi di prima necessità: medicinali, vestiario, cibo destinate alle migliaia di profughi.

L’ora straordinaria di “lezione” si conclude con un momento di preghiera e di adorazione nella Cappella della Facoltà: «Questo gesto - spiega la Preside - vuole significare che noi da soli la pace non riusciamo a costruirla e abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio. La preghiera per invocare la pace e l’impegno di studiare per essere costruttori e costruttrici di pace».