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Educare tra diritti e doveritorna su

Nuovo appuntamento del Corso interdisciplinare Diritti umani ed educazione. Le molte vie del prevenire, promosso dalla Facoltà «Auxilium» di Roma. Dopo la tavola rotonda introduttiva del 3 dicembre scorso, nella quale si era affrontato il rapporto diritti umani ed educazione da differenti punti di vista dell’educazione,  sabato 17 dicembre in una conferenza si è puntualizzato il tema dall’ottica dei doveri.

La Prof.ssa Anna Marina Mariani, Professore ordinario di pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi di Torino, ha strutturato il suo intervento attorno alla convinzione che i bambini non devono essere passivi nella fruizione dei diritti che loro spettano, bensì attivi.
In questo compito il ruolo centrale spetta all’educatore.

La relatrice ha esordito affermando che, se in passato l’educazione era centrata quasi esclusivamente sul dovere da compiere e sull’obbedienza all’educatore, oggi ci si trova sbilanciati sul versante opposto, dove ogni richiesta di impegno e di obbedienza viene considerata ingerenza indebita nella libertà del bambino. Posizioni entrambe errate, che non portano alla maturità umana. La vera educazione è infatti un continuo e sapiente equilibrio tra “diritti” e “doveri”.

Un primo concetto chiarito dalla Prof.ssa Mariani è la concezione stessa dei diritti: «C’è il pericolo reale - ha precisato - che parlando solo di diritti si arrivi a trasformare in diritto ogni desiderio, buono o cattivo che sia. Il diritto diventa una pretesa da soddisfare. Così facendo, i doveri, che sono l’altra faccia della medaglia dei diritti, spettano solo agli altri».

Ha poi sottolineato che i diritti, come sono riconosciuti nelle carte internazionali, non sono mai assoluti ma universali. Se fossero assoluti (dal latino ab-solutus) sarebbero privi di alcun legame, ma in realtà non è così. I diritti sono appunto universali ed esigono la dimensione della solidarietà, dell’impegno. Si diventa veramente umani solo nel momento in cui si assumono certi doveri.

All’educatore spetta quindi fare proposte forti, educare al dovere per permettere al minore di costruirsi e di fruire responsabilmente dei diritti che gli spettano. Questo compito può essere però assolto solo da un adulto solido, punto di riferimento autorevole, capace di dosare in modo equilibrato i diritti e i doveri.

Tutte le agenzie educative sono chiamate a interagire in modo che l’esigenza esprima fiducia nella persona, permetta di fare esperienze e di riflettere su di esse, e lasci fiorire la gratitudine e il rispetto degli adulti. Proprio perché il diritto non è pretesa ma ha nel dovere il suo reciproco.

Chi intendesse approfondire i temi trattati dalla prof.ssa Mariani, può consultare due contributi in merito:

Scomoda pedagogia: oltre i diritti, i “Dov’eri?”, in A. Bobbio - P. Calidoni (a cura di), Tra pedagogia e didattica, Roma, Armando, 2009;
Diritti e doveri, fin da bambini, in Orientamenti Pedagogici 55(2008)4, 655-668.

 

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