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Tirocinio estivo al «GrEst Auxilium»torna su

Le estati contrassegnate dalla pandemia sembrano lontane. L’ambientazione, i colori, i suoni, il vociare dei bambini e dei ragazzi dai 5 ai 13 anni, la presenza delle tirocinanti dei Corsi di Laurea in Scienze dell’Educazione, Scienze e Tecniche psicologiche, Educazione religiosa sono quelle degli anni migliori.

 

Dal 3 al 22 luglio 2023, il «GrEst Auxilium» offre a 350 ragazzi e ragazze, dai 5 ai 13 anni, un’esperienza educativa integrale orientata alla crescita umana e cristiana in un clima di allegria e amicizia. Il metodo, lo stile e l’ambiente educativo sono caratterizzati dalla combinazione di ragione, religione e amorevolezza, nell’orizzonte del sistema educativo-preventivo salesiano di S. Giovanni Bosco e di S. Maria Domenica Mazzarello. Il progetto educativo è ideato e attuato da un’équipe di docenti e studenti universitari della Facoltà e da un gruppo di adolescenti animatori ed animatrici e di giovani volontari (in gran parte ex-ragazzi dello stesso Centro Estivo).

 

Il tema e l’ambientazione di quest’anno, sono tratti da una storia inedita «Il prisma di Gaia», scritta dalla prof.ssaGiulia Pennesi, docente al «Laboratorio di Metodologia del gioco e dell’animazione educativa». Il valore è prendersi cura di noi stessi, degli altri e della natura, la nostra casa comune. I protagonisti sono3 fratelli, Davide, Gloria e Irene: con loro impareremoad essere attenti a ciò che succede intorno a noi ea superare l’indifferenza per incontrare gli altri. Durante le 3 settimane i ragazzi avranno la possibilità di confrontarsi con gli adulti e di “manifestare”la propria voce. L’intento èeducare bambini, ragazzi, adulti alla cura dell’ambiente e della pace attraverso varie attività formative, educative e ludiche progettate per rispondere alle sfide ambientali di questo nostro tempo.

 

Accanto ai ragazzi e alle ragazze, 26 tirocinanti, 40 aiuto-animatori volontari (15-18 anni), più un gruppo nutrito di volontari, laici e religiose, della Facoltà.

A coordinare l’esperienza, alcune docenti della Facoltà: le prof.sse Marie-Judith Jean Baptiste, Magna Martínez, Josmy Jose, che hanno individuato obiettivi formativi per i bambini e i ragazzi - vivere un’esperienza di amicizia e di crescita con bambini e ragazzi di varie età; mettersi in viaggio insieme ai personaggi della storia per conoscere se stessi, gli altri e vivere valori umani e cristiani; accostarsi alla preghiera per riconoscere in Gesù la guida che indica ciò che è giusto, buono e bello, diventare consapevoli che siamo capaci di scegliere il bene -, ma anche per gli animatori e animatrici: accrescere gli atteggiamenti dell’educatore che sono suggeriti dal racconto, l’accoglienza incondizionata, l’amorevolezza e l’attenzione educativa a ciascuno e al gruppo.

 

Il prisma di Gaia

La storia è raccontata da tre piccoli narratori, i nipotini di Davide, Gloria e Irene, i fratelli protagonisti, che in un giorno di pioggia ritrovano in soffitta l’album realizzato dalla loro zia Irene quando era una bambina e lo leggono per passare il tempo. Il libro si intitola Il prisma di Gaia e, alla fine, la nipotina scova, incastrato nella copertina, un cristallo a forma di goccia dalla luce rossa, fioca e intermittente.

«Come in un circolo senza fine - precisa la prof.ssa Pennesi, autrice della storia -, da una parte immaginiamo che questi bambini partiranno a loro volta per salvare i due mondi, dall’altra “incarichiamo” i bambini e i ragazzi del GrEst a partire per il loro viaggio di ritorno nel mondo per portare agli altri quello che hanno imparato durante le tre settimane, ed essere a loro volta i custodi della luce, in grado di vigilare sul benessere della Natura. Il messaggio che vogliamo inviare è che non possiamo mai abbassare la guardia quando si tratta della Natura: ella ha sempre bisogno della nostra attenzione e ci richiede in ogni momento di vigilare, altrimenti tornerà a soffrire».