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Accoglienza delle matricoletorna su

Le note del Gospel Oh Happy Days hanno accolto e dato il “la” alla Festa delle matricole 2011-2012. Il 9 novembre, l’intera comunità accademica della Facoltà «Auxilium» si è radunata nell’Aula Magna «Giovanni Paolo II» per vivere questo momento di festa animata, come di consuetudine, dagli studenti e dalle studenti del II anno.

Le matricole sono state da subito coinvolte in un gioco in cui scoprire, attraverso indizi fotografici e sonori, volti e suoni che formano parte del quotidiano dello studente universitario. Un invito ad accumulare punti per poter entrare ufficialmente a far parte della “comunità” della Facoltà e avventurarsi nei percorsi di formazione per essere “esperti di educazione”. Un ingresso che è stato accompagnato dai messaggi di alcune docenti: studiare, anche se è un percorso in salita, porta alla felicità (Prof.sse Maria Teresa Spiga e Malgorzata Szczesniak); l’augurio di non solo “sapere” ma di imparare anche a “diventare uomo” (Prof. Rachele Lanfranchi); la vita è un che si snoda con la compagnia e l’aiuto di tanti (Prof. Mimica Oblak).

Il microfono è poi passato alle matricole. La loro presentazione ha ancora una volta rivelato la geografia delle provenienze: Lesotho, Zambia, Indonesia, Iraq, Romania, Italia, Giappone, Thailandia, India, Vietnam, Brasile, Nicaragua… Lo scorrere delle immagini delle prime settimane di “vita in Facoltà” hanno mostrato il “miracolo” dell’incontro e del dialogo interculturale.

Un dato che è stato ribadito anche dal canto delle Studenti del Corso di Qualifica per Formatrici nell’Ambito della Vita Consacrata: «L’universalità delle lingue, dei costumi, delle etnie, dei carismi, che contraddistingue l’odierno “villaggio globale”, diventa segno e profezia dell’unità nel Signore Gesù e del suo Spirito di Amore».

È in questo “segno” che trova senso l’augurio per un “buon anno” accademico che la Preside, Prof. Pina Del Core, ha rivolto ai presenti, ringraziandoli per aver accettato di “fare festa” insieme. In seguito, dà un piccolo dono alle Matricole e alle Formatrici: gli “strumenti del mestiere di studente” per industriarsi a “trafficare” (nel senso evangelico) i propri talenti e l’impegno a moltiplicare i “cinque pani e due pesci” che ognuno possiede con il dono instancabile e disinteressato di sé.

 

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