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Filialità. Percorsi di riflessioni e di ricercatorna su

Tavola rotonda per la presentazione del volume "Filialità. Percorsi di riflessione e di ricerca"Il 7 ottobre scorso, si è svolta, presso l’Auditorium dell’Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice di Roma, la tavola rotonda per la presentazione del volume Filialità. Percorsi di riflessione e di ricerca, curato dalle Prof. Marcella Farina, Maria Teresa Spiga e Rosangela Siboldi.

Il libro raccoglie i contributi del Seminario di studio interdisciplinare Filialità. Una categoria che interpella l’identità mariana delle Figlie di Maria Ausiliatrice organizzatodalla Facoltà «Auxilium» e realizzatosi a Roma dal 23 al 28 settembre 2013.

Alla tavola rotonda hanno preso parte 194 Figlie di Maria Ausiliatrice, partecipanti al Capitolo generale 23, i cui lavori sono in pieno svolgimento in questi mesi a Roma.

Nel saluto iniziale, Madre Yvonne Reungoat, Superiora generale delle FMA e Vice Gran Cancelliere della Facoltà, ha particolarmente sottolineato la “cornice” in cui è avvenuta la presentazione del volume: la terza assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata alla famiglia, in corso dal 5 al 19 ottobre in Vaticano: «L’essere figli/figlie suppone un padre e una madre, rimanda a una famiglia. La filialità, condizione propria di ogni creatura, permane anche quando si diventa genitori: non si smette mai di essere figli. In Gesù, piena e definitiva rivelazione del Padre, ci è stata rivelata la nostra identità più profonda: siamo figli di Dio. In Lui e con Lui diventiamo la Sua famiglia». Madre Yvonne ha invitato a testimoniare «alle nuove generazioni questa consolante verità mediante l’educazione, via privilegiata attraverso cui l’annuncio evangelico entra nei dinamismi di crescita della persona.Insieme ci prendiamo cura della vita e delle relazioni, delle attese e dei bisogni dei giovani. Questa prospettiva apre nuovi orizzonti di generatività, condivisione e creatività, mutuo arricchimento nello scambio del dare-ricevere».

E alle prospettive di futuro per i giovani e per le nuove generazioni di FMA ha fatto eco il saluto della Preside, Prof. Pina Del Core, che ha sottolineato come l’ «Auxilium» in questi anni abbia avviato un serio approfondimento nell’ambito della Mariologia in dialogo con le scienze dell’educazione e sulla spiritualità mariana dell’Istituto delle FMA. Culmine è stata la riflessione sulla filialità tema centrale nella vita e nella missione della Facoltà, cioè la formazione di professionisti dell’educazione. Infatti, ha ribadito: «Maria è colei che aiuta, che fa crescere, che educa, che accompagna. L’identità e la filialità sono compiti umani che si intrecciano con la maternità e la paternità. Da qui, il ricomprendere la genuina identità della persona e della famiglia umana, individuare percorsi educativi che chiariscano l’essere creature interdipendenti e motivino il senso dell’essere generati e del generare, approfondire la dimensione della filialità, quale via alla fraternità».

Ai saluti iniziali, ha fatto seguito la tavola rotonda, moderata dalla Prof. Marcella Farina che, nell’introduzione, ha delineato il percorso di collaborazione con l’Istituto FMA che ha portato alla realizzazione del Seminario.

Hanno fatto seguito gli interventi di Pina Bellocchi, Consigliera mondiale per la Formazione e Famiglia Salesiana delle Volontarie di Don Bosco. A partire da alcune parole, la relatrice ha messo in evidenza come l’essere figli e figlie in Gesù sia la sorgente vitale dell’esperienza cristiana, via privilegiata che conduce a educare a essere figli, a mettere «le nuove generazioni nelle condizioni migliori di rinnovare se stessi  per rinnovare il mondo; saper suscitare persone disposte a vivere nello spirito della filialità che apre alla fraternità e alla sororità universale, sino a comprendere il legame creaturale con il mondo naturale, per divenire poi, a loro volta, capaci di vivere la maternità e la paternità feconda».

Noemi Bertola, Coordinatrice Mondiale dei Salesiani Cooperatori, ha presentato come la dimensione mariana sia il tessuto vitale su cui si innesta la vocazione, l’identità, la missione dei Salesiani Cooperatori e Cooperatrici. «La filialità - ha sottolineato - è lo spunto per comprendere la maternità e la paternità. La pastorale familiare a cui ci sentiamo chiamati con l’accompagnamento e la relazione educativa, significa educare i giovani a valori ritenuti ormai “controcorrente”: la gioia del dono, la solidarietà, il bene comune, la conquista difficile e gratificante».

Infine, Antonio Escudero, salesiano, docente di Teologia presso l’UPS di Roma, ha evidenziato i motivi e criteri per la lettura. Ripercorrendo i nuclei e alcuni contributi del testo, ne ha colto le novità a livello metodologico, contenutistico e linguistico. In particolare, ha sottolineato come il volume è un approccio originale nella ricerca teologica, specialmente nello studio della mariologia: «la filialità - ha ancora affermato - è una realtà teoantropologica. Infatti è la struttura della persona umana: ognuno di noi è figlia o figlio; è generata/o ed è chiamata a generare, ad essere madre/padre. A livello di natura e di grazia, quindi si raccorda antropologia e messaggio-realtà evangelica».

Concludendo, la Prof. Farina, ha interpellato l’assemblea chiedendo come mai don Bosco avesse scelto questo nome per il nascente istituto delle “Figlie di Maria Ausiliatrice”: «Non sarà perché la nostra crescita in umanità, evangelica e carismatica, come la nostra opera educativa si radica nell'umano e deve risvegliare l’umano nella sua genuina bellezza di immagine di Dio? Quindi il titolo non è un’aggiunta; è un porre in evidenza, un portare a consapevolezza la nostra realtà? Così esso è luogo di dialogo non solo interculturale, ma interreligioso, perché tutti appartenenti all'unica famiglia umana che è la famiglia di Dio».

 

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