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Inaugurazione anno accademicotorna su
L’inaugurazione del 70° anno accademico dellaPontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, si terrà mercoledì 13 novembre 2024, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Magna «Giovanni Paolo II» della Facoltà. L’atto accademico sarà aperto dalla celebrazione eucaristica presieduta da don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana.
Seguirà l’inaugurazione di un nuovo ambiente per la didattica in cui diversi pubblici studenti, docenti, altri professionisti potranno imparare a gestire attività didattiche in modalità blended (lezioni, laboratori, eventi di formazione), condurre e registrare eventi e lezioni online, collaborare per creare, innovare e sperimentare nuove metodologie di formazione, condividere buone pratiche. Sarà uno spazio innovativo per connettere conoscenze, idee e persone; per creare progetti, metodologie, strategie; per sperimentare percorsi e buone pratiche.
Nella seconda parte della mattinata, si terrà la prolusione accademica di S.E. mons. Giovanni Cesare Pagazzi dal titolo: “Il lievito e la farina (cfr. Mt 13,33). Un’inusuale metafora del Regno e del suo annuncio”. Nel suo ruolo di Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione,contribuisce a promuovere la cultura e l’educazione all’interno della Chiesa cattolica, lavorando a stretto contatto con il prefetto del Dicastero, il cardinale José Tolentino de Mendonça. Il suo apporto è fondamentale per coordinare le attività educative e culturali, sostenere le istituzioni accademiche cattoliche e promuovere il dialogo tra fede e cultura.
La mattinata si concluderà con il saluto di Madre Chiara Cazzuola, Gran Cancelliere della Facoltà, che dichiarerà aperto l’anno accademico 2024-2025.
Al centro dell’evento, anche la relazione della Preside, prof.ssa Piera Silvia Ruffinatto, sull’anno accademico 2023-2024, un anno denso di impegni e attività per le docenti. Guardando al futuro, la Preside, precisa che il tema della speranza, che contraddistingue il Giubileo 2025, ben si coniuga con la nostra missione culturale di formare professionisti dell’educazione. Infatti, «non si può educare una persona se non si crede nel suo potenziale di bene e di vita, e se non si ha una fondata certezza che questo potenziale possa germogliare e portare frutto». Quindi, ancora di più in questo anno accademico «riaffermiamo che educare è un atto di coraggiosa speranza, perché la fiducia nella persona umana, espressa nell’atto educativo, alimenta la speranza e la speranza ispira i passi da compiere insieme alle nuove generazioni, per camminare verso un futuro più luminoso e giusto».