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Costruire il Patto Globale per l’Educazionetorna su

È una iniziativa che nasce dall’Ufficio Internazionale dell’Educazione Cattolica (OIEC), con la collaborazione e il sostegno della Commissione per l’Educazione dell’Unione delle Superiore e dei Superiori Generali (USG-UISG) e della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

L’obiettivo è rispondere alla chiamata di papa Francesco a costruire insieme il villaggio dell'educazione: dare visibilità al logo ufficiale del Patto Globale per l'Educazione (PEG) ed esprimere così l’adesione al Patto e, allo stesso tempo, dichiarare la volontà di contribuire a rendere possibile la sua realizzazione.

Un ulteriore invito è quello di sollecitare l’adesione al Patto di scuole di ogni ordine e grado, Centri di Formazione Professionale, università, Organizzazioni Non Governative e altre istituzioni educative per creare una rete per migliorare l’educazione; farla arrivare a tutti e umanizzare la società; generare speranza e fraternità; migliorare le relazioni e curare l’ambiente.

 

Costruire il patto educativo. Dal locale al globale

La Guida “Costruire il Patto educativo. Dal locale al globale” è pubblicata dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica in cinque lingue.

Un vademecum di fasi e azioni che ogni Istituzione potrà adattare al contesto con la necessaria flessibilità, con queste idee o con altre. Suggerimenti utili che possono orientare i vari contesti educazione formale o non formale su come lavorare, da soli e con gli altri, per dare concretezza all’alleanza educativa. Il testo fa riferimento esplicito alle sette proposte fondamentali indicate da Papa Francesco:

 

  • mettere al centro di ogni processo educativo la persona, il suo valore e la sua dignità, al fine di valorizzarne la specificità, la bellezza, l’unicità e, al tempo stesso, la capacità di rapportarsi con gli altri e con la realtà che la circonda, rifiutando la “cultura dello scarto”;
  • impegnarsi a studiare per trovare altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso, affinché questi siano veramente al servizio della persona e dell’intera famiglia umana, nella prospettiva di un’ecologia integrale;
  • educare ed educarsi all’accoglienza, aprendoci ai più deboli ed emarginati;
  • promuovere la piena partecipazione delle bambine e delle ragazze all’educazione;
  • salvaguardare e coltivare la nostra casa comune;
  • considerare la famiglia come prima e indispensabile educatrice;
  • ascoltare la voce di bambini, degli adolescenti e dei giovani.

 

Gli obiettivi proposti a chiunque voglia unirsi per co-creare insieme ad altri il Patto Educativo Globale, ai fini di un’educazione più umana, fraterna, solidale e sostenibile, sono:

 

  • conoscere il significato e lo scopo del Patto Educativo Globale proposto da Papa Francesco come attuazione di una “Scuola Proattiva” tesa a prendersi cura delle persone e a migliorare il mondo;
  • comprendere la necessità e l’urgenza del Patto, in base al contesto dell’istituzione scolastica;
  • analizzare e discutere ciò che è più urgente e fattibile nella propria realtà educativa, sociale e ambientale;
  • assegnare priorità ai criteri e alle azioni identificate;
  • attuare e sperimentare alcuni di questi criteri o azioni;
  • creare e sviluppare insieme progetti di cambiamento, reti di collaborazione e azioni tese a migliorare l’istruzione fornita dall’istituto scolastico, relativamente a: obiettivi educativi, curricoli, metodologie, ruoli, risorse, spazi;

 

Come e cosa fare?

Stimolare domande per generare sogni, speranze, utopie realizzabili: come dovrebbe essere un’educazione migliore e più efficace? Come educare in modo integrale? Come promuovere un’educazione impegnata, aperta al futuro e trasformatrice, al servizio delle persone?
Incontri strutturati o informali con i vari interlocutori della comunità educativa, studiando i documenti relativi al patto, utilizzando diverse dinamiche di lavoro di gruppo.
Riflessione e studio, individuazione di criteri e azioni tratte dall’Instrumentum laboris redatto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica in vista del patto e da altri documenti e contributi di istituzioni o persone che sostengono il Patto Educativo.

Quattro le fasi in cui si può articolare il cammino di conoscenza e condivisione: 1: costruire il patto nel proprio istituto; 2: costruire il patto con altri centri della città; 3: costruire il patto con le autorità cittadine; 4: costruire il patto a livello nazionale o internazionale.

 

I programmi o progetti attivati e che saranno condivisi con un video riassuntivo (da tre a cinque minuti) su ciò che si è fatto e i risultati ottenuti; con un testo per un blog riassumendo la storia di riflessione e cambiamento proposto oppure con un podcast esplicativo sul lavoro realizzato insieme e i risultati ottenuti, possono raggrupparsi attorno a queste sei aree tematiche:

1. Dignità e diritti umani.
2. Fraternità e cooperazione
3. Tecnologia ed ecologia integrale
4. Educare la pace e lo spirito civico
5. Cultura e religioni
6. Varie (altri argomenti)

Per maggiori informazioni consultare il testo della Guida.

 

La Facoltà per il Global Compact on Education

Il 22 febbraio 2020, presso l’Opera Nazionale delle Città dei Ragazzi di Roma, il Forum di dialogo e confronto tra generazioni sul “patto educativo globale”, organizzato dalla Facoltà «Auxilium» e dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana è stata la specifica risposta delle due istituzioni universitarie all’invito di papa Francesco.

Il titolo del Forum - We are We share We care - esprimeva tre valori generatori di un’umanità solidale evangelica, adeguati a tessere alleanze e aprire percorsi di vita:

  • We are: esserci in prima persona, non tenersi fuori dal corso della storia globale, locale, personale. Noi, giovani e adulti, scegliamo di esserci;
  • We share: condividere e partecipare. Il dialogo è imprescindibile per costruire la "cultura dell'incontro", per cambiare il modello di sviluppo globale, per ri-orientare la globalizzazione verso la relazionalità;
  • We care: coinvolgerci in prima persona nel comprendere le implicazioni del nostro essere una sola famiglia umana.

 

Anche il luogo scelto per vivere l’esperienza del Forum, l’Opera Nazionale delle Città dei Ragazzi di Roma, cuore della pedagogia dell’autogoverno caratteristica della Città e spazio-simbolo della partecipazione e del protagonismo giovanile, ha rafforzato la scelta della metodologia: vivere un dialogo confronto tra figli-genitori, educandi-educatori, studenti-insegnanti, giovani lavoratori-datori di lavoro; un incontro tra rappresentanti di vari settori coinvolti nel grande ambito dell’educazione per riflettere su come costruire efficaci alleanze educative.

Nei seguenti link è possibile approfondire i contenuti del Forum:

 

La Rivista di Scienze dell’Educazione per il Global Compact on Education

Anche la Rivista di Scienze dell’Educazione, pubblicazione scientifica della Facoltà, ha inteso nell’annata 2020 riflettere sulla tematica del “villaggio globale” dell’educazione.

I contributi e gli articoli approfondiscono, scrive la prof.ssa Maria Spólnik, come «reinventare l’educazione e ridarle la centralità che le spetta nelle esperienze umane e umananti e, innanzitutto, come co-struire insieme “il villaggio dell’educazione”, condizione indispensabileper educare le nuove generazioni e accompagnarle perché diventino il lievito dei cambiamenti necessari, capaci di suscitare quel movimento di unità e solidarietà tra persone, religioni e culture, che potrà generare una umanità rinnovata».

Anche la prof.ssa Marcella Farina, Coordinare scientifico della Rivista, in questo video ribadisce che “costruire insieme il villaggio dell’educazione” è oggi un dovere ineludibile e un compito di tutti. Infatti, «solo persone educate,nel senso forte della parola, potranno far fronte ai “tempi calamitosi”, potranno “nascere una seconda volta e lottare a viso scoperto” e da protagonisti, lasciandosi coinvolgere nel dialogo sul modo con cui stiamo costruendo il futuro dell’umanità e del pianeta e investendo i propri talenti per operare cambiamenti necessari e così contribuire a costruire una umanità più fraterna, solidale, inclusive».