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Donna e progettualità socialetorna su
Donne visionarie, intraprendenti, coraggiose e creative. È quanto emerge dagli interventi al Convegno sull’apporto femminile alla “terza missione” dell’università.
«La donna nella costruzione di una nuova progettualità sociale: l’apporto del “genio femminile”» è stato lo specifico contributo con cui la Facoltà «Auxilium» il 9 maggio scorso ha partecipato alla Settimana culturale e delle Scienze educative in preparazione al XIV Simposio Internazionale dei Docenti Universitari, che si svolgerà a Roma dal 22 al 24 giugno 2017.
Per approfondire il tema dall’ottica del femminile, la Facoltà si è affidata alla voce di tre donne e si è ispirata alla Lettera apostolica «Mulieris dignitatem»di Giovanni Paolo II sulla dignità e vocazione della donna, di cui nel 2018 ricorre il trentesimo anniversario della pubblicazione.
Laprogettualità sociale, oltre alla didattica e alla ricerca, è laterza missione dell’Università, e indica la sua capacità di interpretare il sociale formandoprofessionisti dell’educazione, capaci di favorire lo sviluppo globale. Essa poggia su alcuni pilastri: sviluppo della conoscenza, rapporto con il territorio, il sociale come realtà storica in cui la fede cristiana si pone al suo servizio.
In questa direzione le relazioni del pomeriggio di studio, che si è aperto con il saluto della Preside, Prof.ssa Pina Del Core, ed è stato introdotto e moderato dalla Prof.ssa Marcella Farina, hanno messo in evidenza l’impegno e lo studio di donne, che operano nel campo della ricerca e della didattica, sia universitaria sia nella comunicazione in campo industriale.
La Prof.ssa Adriana Valerio dell’Università degli Studi di Napoli, ha presentato come «nella filigrana della storia, antica e contemporanea, le donne hanno saputo esprimere un amore creativo e visionario capace di anticipare il futuro e di pensare quello che non si riteneva possibile realizzare. I loro progetti utopici che hanno toccato i grandi temi della riforma della Chiesa e della costruzione di una società fondata su dignità e diritti, possono fare da guida affinché si possa elaborare un nuovo progetto culturale che sappia formare e “nutrire” il mondo».
A sua volta, l’intervento di Stefania Brancaccio, Vicepresidente di Coelmo, a partire dal vissuto personale di imprenditrice in un ambito lavorativo tradizionalmente maschile, ha evidenziato come «differenza ed uguaglianza devono essere pensate insieme e non disgiunte, in quanto in una aziendala differenza ha bisogno dell’uguaglianzaper potersi esprimere, per impedire che la differenza si trasformi in discriminazione o sottomissione. L’uguaglianza ha bisogno della differenza per evitare la standardizzazione, per valorizzare le specificità e differenze».
La coniugazione di differenza e diversità, è stata ulteriormente sottolineata anche in funzione sociale da Laura Bastianelli, Docente nella scuola di specializzazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Nella sua relazione, la Psicoterapeuta ha precisato che «Quando pensiamo al disagio di un bambino o di un adolescente è importante chiedersi cosa stia comunicando e quali sviluppi possano emergere dalla crisi, piccola o grande, di cui si sta facendo portavoce. Non solo per lui/lei ma per il contesto familiare ed educativo in cui si trova, il disagio può allora diventare luogo di rinnovati dialoghi e ponte da cui riprendere il cammino verso sé e gli altri. Tale percorso di sviluppo non può prescindere da esperienze di contatto e sintonia col proprio mondo interiore; il “tempo dell’interiorità”, fortemente penalizzato da fenomeni come la dipendenza tecnologica, può essere potenziato come risorsa preventiva assieme al “tempo della relazione”».
Con il Convegno si è voluto anche celebrare la Giornata della Facoltà «Auxilium», giunta alla 30a edizione. L’evento annuale è l’occasione per ricordare e prendere sempre più consapevolezza dell’importante missione culturale e formativa della Facoltà.