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Summer School 2.0torna su

Lavori in corso al Centro di Ricerca S.H.R.O. di Philadelphia dove Raffaella Bencivenga, sta vivendo lo stage promosso dalla Fondazione Mario Diana e dalla Facoltà «Auxilium».

 

«È passata poco più di una settimana e più andiamo avanti più vorremmo rimanere qui! Abbiamo cominciato questa esperienza con tante aspettative che, a poco a poco, si stanno soddisfacendo. Prima di prendere l’aereo mi hanno consigliato di partire “leggera” ed è quello che ho cercato di fare proprio per poter conservare tutto ciò che di bello sto vivendo qui! Il progetto si sta sviluppando positivamente: ognuno di noi sta mettendo nel lavoro tutto se stesso, senza limiti né costrizioni e questo rende il tutto ancora più speciale! Ciò che mi piace di quest’équipe è proprio la capacità di mettersi in gioco mettendo a disposizione le proprie competenze e riuscendo anche a sorridere nonostante le difficoltà».

Con queste parole, Raffaella Bencivenga, studente del II anno del Corso di Laurea magistrale in Psicologia dell’Educazione, esprime le prime impressioni riguardo allo stage Summer School 2.0, che si sta realizzando dal 20 luglio al Centro di Ricerca S.H.R.O. (Sbarro Health Research Organization) di Philadelphia (Stati Uniti).

Raffaella Bencivenga, Luca Manicardi, Francesco Trimarco, Flavio Tomassi ed Elisa Bozza gli assegnatari delle borse di studio Prometeo_World promosse dalla Fondazione Mario Diana Onlus per partecipare allo sviluppo del gioco virtuale “Make It Green” sul tema della sostenibilità ambientale e l’economia circolare.

Tre settimane intense di studio, ricerca e prove praticheper sviluppare il gioco virtuale “Make It Green”, sul tema della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, iniziato lo scorso anno dagli studenti della Summer School del 2017.

Insieme a loro, anche la Prof.ssa Alessandra Smerilli, docente di Economia Politica, che così commenta questa seconda edizione della Summer School: «Abbiamo la possibilità di vivere un’esperienza unica nel campo della ricerca applicata e dell’innovazione e comprendere le proprie capacità di adattamento e di confronto con il mondo economico e sociale, le realtà formative, le Università e i Centri di ricerca di Philadelphia».

Durante la permanenza statunitense, infatti, sono previste visite a imprese e istituzioni attive nel campo della ricerca e della formazione.

 

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