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Intelligenza emotiva applicata


Presentazionetorna su

Le emozioni sono un fenomeno che coinvolge intensamente la vita individuale, lavorativa sociale. Sono un processo interiore che genera risposte comunicative e relazionali e che coinvolge tutte le aree dell’individuo: esperienze soggettive, valutazioni cognitive, cambiamenti fisiologici, comportamenti ‘espressivi’, reazioni corporee.
Dopo secoli di dimenticanza e di svalutazione le emozioni si stanno collocando al centro dell’attenzione della società e dei singoli individui. Da un lato questa attenzione risulta molto strumentale e distorta, dall’altro lato si inizia positivamente a percepire come il mondo dei sentimenti e delle emozioni sia un aspetto essenziale, costitutivo, decisivo dell’esistenza umana, della qualità della vita e dell’efficacia del lavoro.
È di fondamentale importanza rappresentare e mentalizzare la vita emotiva come:

  • necessaria alla sopravvivenza e all’adattamento
  • fondamentale per la cooperazione e la comunicazione sociale
  • preziosa per la vita psichica e la salute della persona
  • delicata, meritevole di essere protetta dal giudizio
  • pericolosa, se sfugge, alla mentalizzazione

La ricerca sull’intelligenza emotiva si è grandemente sviluppata negli ultimi anni ed ha affrontato questioni rilevanti sul piano teorico ed operativo (in ambito clinico e sociale, nell’ambito dell’educazione del bambino e delle metodologie per potenziare gli apprendimenti, nell’ambito del lavoro istituzionale e sul fronte dell’organizzazione).
Il Corso vuole fornire indicazioni e prospettive di lavoro derivanti da questo approfondimento culturale sull’intelligenza emotiva e sulle sue applicazioni.

Obiettivitorna su

Il Corso di Alta Formazione permette:

  • di sviluppare l’integrazione di competenze culturali e tecniche, competenze emotive e relazionali, concernenti l’intelligenza delle emozioni: competenze da utilizzare nei diversi ruoli e nei diversi contesti professionali ed istituzionali.
  • di far crescere re le capacità di applicazione dell’intelligenza emotiva nell’attività professionale con bambini, adolescenti ed adulti nell’intervento di aiuto o nella gestione dei gruppi, attraverso l’elaborazione cognitiva ed emotiva del lavoro già compiuto e costruendo nuovi sviluppi esperienziali;
  • di migliorare la qualità dell’intervento di ascolto, di aiuto e di cura e verificando come l’intelligenza del cuore possa ottimizzare la comunicazione, l’empatia e l’efficacia nelle risposte alla sofferenza dei soggetti più deboli;
  • di acquisire e padroneggiare una vasta gamma di tecniche di ascolto di sé e dell’altro ed in particolare la tecnica della conduzione di gruppo, basata sui principi dell’intelligenza emotiva e sull’esperienza del «Centro Studi Hansel e Gretel» , imparando a sviluppare e a gestire le risorse emotive, manifeste o latenti, del gruppo al fine di aiutarlo a raggiungere meglio i suoi compiti e i suoi obiettivi specifici;
  • di potenziare gli strumenti per riconoscere e gestire le dinamiche conflittuali improduttive e nocive all’interno dell’équipe di lavoro, per individuare ed affrontare conflitti, blocchi comunicativi, all’interno del gruppo formativo, terapeutico, didattico, riducendo l’area delle problematiche emotive “non pensate” e non dette.

Destinataritorna su

Il Corso si rivolge a professionisti ed operatori che hanno già completato un percorso formativo approfondito con il «Centro Studi Hansel e Gretel».

Articolazionetorna su

L’impostazione metodologica del Corso punta in maniera innovativa a porre al centro della costruzione del programma e del lavoro formativo:

  • la soggettività dell’allievo, la sua storia formativa ed operativa, i suoi obiettivi di crescita cognitiva, professionale ed emotiva, le sue determinate esigenze di sostegno e di accompagnamento, la sua necessità di confrontarsi e di superare punti specifici di limite, blocco o difficoltà.
  • la sperimentazione da parte dell’allievo di un intervento - nella relazione di aiuto o nella conduzione di gruppo - alla luce delle teorie e delle tecniche dell’intelligenza emotiva che verranno approfondite all’interno del Corso.

L’intervento, che verrà orientato, assistito e supervisionato dai docenti del Corso di Alta Formazione mirerà a mettere alla prova e a far crescere capacità professionali dell’allievo su obiettivi condivisi. È possibile studiare insieme le possibilità di un start-up professionale su un obiettivo realistico.
Nel caso l’allievo abbia svolto esperienze approfondite di formazione sull’intelligenza emotiva potrà essere considerata la possibilità di una sperimentazione, con adeguato sostegno, in alcune attività di conduzione del «Centro Studi Hansel e Gretel».

LA PRIMA FASE DEL PERCORSO
In questa prospettiva la prima fase del programma formativo (da gennaio ad aprile) si basa sull’accoglienza e sull’attenzione alla soggettività dell’allievo, sull’ascolto e sull’approfondimento della sua situazione professionale, cognitiva e psicologica di partenza, sull’individuazione degli obiettivi di realizzazione formativa sui quali puntare, sulle esperienze concrete di sviluppo e di gestione delle risorse emotive che possono essere preparate ed effettuate nel cammino di apprendimento del Corso nell’ambito del Project Work. Inoltre al centro dei colloqui ci sarà la raccolta di temi e problemi che saranno ripresi e rielaborati nel cammino formativo.
L’allievo effettuerà colloqui di avvio con uno dei componenti del Comitato didattico del Corso Claudio Foti, Nadia Bolognini, Silvia Deidda, Anna Maltese. L’allievo ha disposizione complessivamente otto colloqui che potranno essere utilizzati per due finalità distinte ma associate tra loro:
  • un’assistenza ed una supervisione rispetto alla progettazione e alla realizzazione di un lavoro formativo, educativo, sociale o clinico, che verrà individuato (seguita direttamente o indirettamente dal direttore del Corso);
  • un bilancio delle competenze relazionali ed emotive indispensabili per un intervento finalizzato alla gestione e allo sviluppo dell’intelligenza emotiva;
  • un confronto finalizzato ad individuare traguardi, sviluppi e percorsi di attivazione professionale con gli strumenti già acquisiti o da acquisire.

Attività formativetorna su

Per ogni modulo verranno attivati quattro livelli:

  • Il recupero di esperienze, temi e problemi - emersi nei colloqui preliminari - all’interno del percorso formativo.
  • L’ elaborazione teorica dei contenuti e degli indirizzi operativi al centro degli incontri formativi.
  • La discussione e l’approfondimento dei testi indicati per lo studio individuale e le relative domande.
  • La sperimentazione di attivazioni per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva e per la crescita dell’integrazione dei singoli partecipanti e del gruppo e l’elencazione delle attivazioni proponibili nei diversi contesti sul tema specifico affrontato.

28 - 29 aprile 2017
  • LE EMOZIONI E LE NEUROSCIENZE
    Psicologia, neuroscienze ed empatia. La scoperta dei “neuroni specchio”, gli insegnamenti e le potenziali ricadute di questa scoperta nel lavoro sociale, educativo, clinico. L’imitazione dell’emozione e dell’azione dell’altro dentro di noi. L’empatia come dono e come “disgrazia”. La consonanza che fonda i legami sociali e culturali nella specie e l’identificazione che fonda la nevrosi e l’interiorizzazione distruttiva dell’altro dentro di noi. La specificità umana dell’apprendimento per imitazione.
  • MODELLI E PROTOCOLLI DI GESTIONE DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA A CONFRONTO
    Il dibattito sull’intelligenza emotiva si è grandemente sviluppato negli ultimi anni ed ha affrontato questioni rilevanti sul piano teorico e sul piano applicativo (in ambito clinico e sociale, nell’ambito dell’educazione del bambino e delle metodologie per potenziare gli apprendimenti, nell’ambito del lavoro istituzionale e sul fronte dell’organizzazione). Vengono presentati e discussi alcuni modelli operativi sul piano individuale, educativo e sociale per trattare in modo intelligente ed efficace le risorse emotive.
19 - 20 maggio 2017
  • L’ASCOLTO DI CHI PORTA UN PROBLEMA
    La relazione di aiuto e il counseling: storia, strumenti, obiettivi. Punti e spunti per la relazione di aiuto. Ruolo del counselor: specificità e limiti. Ruolo del counselor e ruolo dello psicologo. Karl Rogers e il colloquio centrato sul cliente. La teoria del sé: ciclo del contatto e meccanismi di interruzione del contatto. Sapere ascoltare, sapere accettare, sapere osservare e sapere ascoltarsi . Gli atteggiamenti che ostacolano la comprensione del cliente e la sua possibilità di esprimersi.
  • COMPETENZE E TECNICHE DI ASCOLTO
    L’ascolto emotivo, l’ascolto attivo, l’ascolto empatico come premessa indispensabile di qualsiasi intervento corretto ed efficace sul piano clinico, sociale, educativo, giudiziario.
16 - 17 giugno 2017
  • IL GRUPPO. COME STABILIZZARLO E GUIDARLO, FACENDO CRESCERE L’INTELLIGENZA EMOTIVA
    I fondamentali della metodologia. Una completa classificazione delle attivazioni e delle tecniche di gruppo per essere attenti alle emozioni e capaci di sviluppare le risorse del gruppo. Sperimentazione della conduzione da parte dei conduttori.
  • LA CONDUZIONE DI GRUPPO: LE ANSIE E LE MOTIVAZIONI DEL CONDUTTORE
    Sperimentazione della conduzione da parte dei conduttori
30 giugno - 1 luglio 2017
  • LA VIOLENZA PSICOLOGICA: LA FORMA PIÙ DIFFUSA, PIÙ DISTRUTTIVA E PIÙ NASCOSTA DELLA VIOLENZA TRA ESSERI UMANI
    La violenza psicologica come fenomeno specifico e come rischio presente strutturalmente nella relazione asimmetrica tra adulti e persone di età minore. Le operazioni della violenza psicologica e gli indicatori. Umiliare, attaccare l’identità e l’autostima, punire, sadicizzare, intimorire, minacciare, formulare profezie negative, pretendere obiettivi impossibili, ricattare affettivamente, interrompere la comunicazione, isolare, corrompere, strumentalizzare, colpevolizzare e disprezzare le emozioni, istigare al suicidio.
  • LA VIOLENZA PSICOLOGICA: COME CONTRASTARLA CON LA CONSAPEVOLEZZA E L’INTELLIGENZA EMOTIVA
    I danni della violenza psicologica sullo sviluppo cognitivo, affettivo, psichico e psicosomatico del soggetto in età evolutiva. Le conseguenze psico-patologiche. Il maltrattamento psicologico in famiglia e nella scuola. La violenza psicologica sul lavoro. Il mobbing. La resilienza della vittima. Le resistenze della comunità sociale: una violenza inconsapevole per chi la agisce e per chi la subisce. Come contrastare la violenza psicologica con il riconoscimento consapevole e l’intelligenza emotiva.
22 - 23 settembre 2017
  • LA SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA PER PRENDERSI CURA DI SÉ E DEGLI ALTRI NELLE PROFESSIONI DI AIUTO
    Analisi di esperienze di scrittura di sé portate dai corsisti e/o desunte dalla letteratura (scuola, terapia, carcere, case di riposo, quartiere …). Costruzione di dispositivi mirati all’applicazione in contesti diversi.
  • LA SCRITTURA CREATIVA PER CONTRASTARE L’INSUCCESSO
    L’apprendimento non è solo una questione che riguarda alcuni operatori che hanno il compito di far imparare degli allievi, ma è anche una questione che riguarda ogni soggetto in prima persona. Tutti hanno blocchi o interferenze che contrastano l’apprendimento. Facendo riferimento al testo di Elisabeth Bing “Sono arrivato sino all’ultima riga” vengono proposti strumenti di liberazione delle risorse attive soggettive attraverso lo strumento della scrittura di sé.
27 - 28 ottobre 2017
  • IL TRAUMA E IL CORPO
    Il trauma: amnesia, dissociazione, somatizzazione. Il corpo accusa i colpi. La relazione tra mente e corpo: evitare la scissione e favorire l’integrazione. L’imperialismo della mente sul corpo. La sensazione corporea e la consapevolezza enterocettiva. La terapia sensomotoria. Elaborare le memorie traumatiche e il ripristino degli “atti di trionfo”. L’esplorazione somatica. La mindfulness focalizzata sul corpo.
  • COME ATTIVARE LE RISORSE MENTALI; EMOTIVE E CORPOREE DI FRONTE ALLO STRESS. SENTIRE LE EMOZIONI PER CAMBIARE LA VITA
    Sentire le emozioni per cambiare la vita. I processi di integrazione delle emozioni e l’equilibrio psichico. Le emozioni come radice dell’essere. Esercizi per conoscere, costruire e sviluppare le risorse mentali, emotive e somatiche.
24 - 25 novembre 2017
  • LA SESSUALITÀ
    Il tabù della sessualità in una cultura perversa. La sessualità non pensata e non “parlata” in modo intelligente. Il ricorso compensativo alla sessualità. La sessualità che tracima ovunque: nella coppia, nella famiglia, nell’educazione, nella scuola, nella vita sociale ed istituzionale, nella politica. L’ipersessualizzazione dei bambini del nostro tempo. L’espansione e la proliferazione degli abusi sessuali. Quale prevenzione possibile in famiglia e nell’educazione.
  • LA MORTE. COME GESTIRLA NEL RAPPORTO CON BAMBINI ED ADULTI … E CON SE STESSI
    Il tabù della morte. I rischi della rimozione e della negazione. Come affrontare il lutto nel lavoro educativo, sociale e psicologico. Come parlare ai bambini della morte. Le fasi mentali successive di chi riceve una diagnosi infausta. Come attivare la sensibilità emotiva di fronte ai vissuti di shock, incredulità, disperazione, rabbia, colpa, associati al trauma e al lutto, capace di contrastare sia l’indifferenza tecnica (che genera nell’interlocutore abbandono e lontananza), sia l’ipercoinvolgimento emotivo che può risultare traumatizzante per l’operatore. Il rapporto con la propria morte e l’apertura alla vita come speranza. L’elaborazione del “lutto” nei processi di apprendimento.
27 gennaio 2018
  • DISCUSSIONE E VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DEI PROJECT WORK

Commissione di coordinamentotorna su

Claudio FOTI
Nadia BOLOGNINI
Silvia DEIDDA
Anna MALTESE

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